Un incontro costruttivo tra Ministero e rappresentanti agricoli, dopo settimane di proteste dei trattori in tutta Europa.
Sarà la volta buona per gli agricoltori di tutta Italia? La sfacchinata che ha portato i trattori fino a Roma, potrebbe essere servita finalmente a qualcosa. In risposta alle recenti proteste, il Ministero dell’Agricoltura ha aperto un canale di dialogo con i rappresentanti del movimento Riscatto Agricolo: potrebbe essere il primo passo verso la risoluzione delle tensioni tra il governo e il settore agricolo.
Rivolta dei trattori: cosa chiedono gli agricoltori
Le proteste sono scaturite da una serie di preoccupazioni degli agricoltori, tra cui il ripristino della tassa sui terreni, le politiche europee percepite come restrittive, e una richiesta generale di riduzione delle tasse, dei vincoli ambientali e della burocrazia.
Quello che chiedono i lavoratori del settore, è un cambiamento nella politica agricola, puntando a una maggiore semplificazione nell’erogazione degli aiuti e alla fine degli aiuti per non produrre. Non ricevendo l’ascolto desiderato da parte del Governo però, una lunga protesta dei trattori ha portato agricoltori di tutta Europa ad alzar la voce.
Risposte del Governo: “Un incontro positivo”
I cortei dei trattori proseguono incessanti, ma nel frattempo ecco che dalle istituzioni politiche inizia a smuoversi qualcosa. Al ministero dell’Agricoltura, oggi si è tenuto un incontro tra il sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, Patrizio La Pietra e sei rappresentanti del movimento Riscatto agricolo.
“È stato un incontro positivo”, ha dichiarato Andrea Papa, uno dei portavoce del movimento. “È il momento di fare un cambio di passo sulla politica agricola comunitaria semplificando l’erogazione degli aiuti, scongiurando tagli finanziari, dicendo basta alla vergogna degli aiuti per non produrre”, ha affermato invece La Pietra.
Il sottosegretario ha annunciato che nelle prossime settimane il governo aprirà un confronto con le Regioni e le organizzazioni agricole per individuare le filiere a cui destinare i primi interventi di sostegno. Questo annuncio segue l’allocazione di 300 milioni di euro nel prossimo triennio per affrontare le emergenze in agricoltura, come previsto dalla legge di Bilancio.